Poeta e scrittore, nacque a Diano Marina in provincia di Imperia il 12 novembre del 1866, ma con la famiglia si trasferì presto ad Oneglia sempre nella stessa provincia per prendere posto nella ditta olearia di famiglia la "P. Sasso e Figli" di proprietà della madre Paolina Sasso. Angiolo Silvio visse appartato e in riserbo nella "Casa Rossa" a Oneglia, dove scrisse le sue opere.
Le sue prime opere sono romanzi e novelle di ispirazione verista, pubblicati su riviste del tempo; poi, la sua produzione si arricchì di liriche, raccolte nel suo libro più famoso Il Cestello, dove si trova una poesia dedicata alla sua bella terra Diano Marina.
Nella sua vita Angiolo ebbe amicizie molto importanti come Giovanni Verga, Gabriele d'Annunzio e Marino Moretti. Diverse sue poesie, inoltre, sono state musicate da autori come Enrico Contessa, Riccardo Zandonai, Ciro Bianchi, Ernesto Berio, Franco Vittadini o Carlo Ravasenga e sono diventate canzoni. Anche suo fratello Mario Novaro fu poeta e insieme parteciparono alla rivista, "La Riviera Ligure" diretta da Angiolo Silvio(1899-1919).
È stato traduttore di due fortunati libri, L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson e La vita di Gesù di François Mauriac, e autore di libri di lettura per le scuole elementari. Fu eletto Accademico d'Italia nel 1929.
Il dolore per la morte di Jacopo durante la prima guerra mondiale determinò un'opera di intensa commozione: Il fabbro armonioso, tradotta quasi subito anche in francese (L'Harmonieux forgeron).
Della sua opera poetica si ricordain particolare la poesia: Che dice la pioggerellina di marzo?, per decenni presente su migliaia di sussidiari,
che generazioni di studenti italiani hanno imparato a memoria......e visto che per mia disgrazia ero tra quegli studenti sottoposti a tortura, oggi mi è tornata in mente questa poesia che ho sempre detestato!! La conoscete?
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?
Passata è l’uggiosa invernata,
passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
di fuor dalla nuvola bigia
che in cielo si pigia,
domani uscira’ Primavera
guernita di gemme e di gale,
di lucido sole,
di fresche viole,
di primule rosse, di battiti d’ale,
di nidi,
di gridi,
di rondini ed anche
di stelle di mandorlo, bianche...
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?
Ciò canta, ciò dice:
e il cuor che l’ascolta è felice.
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto.