Lo ammetto. Non fanno parte del mio vissuto, ma mi sono sempre piaciute le loro immagini dalla grafica accattivante.
Il fenomeno delle Pin Up, ovvero le belle e formose ragazze americane ritratte, risale al periodo della seconda guerra mondiale dove le riviste iniziarono a pubblicare queste immagini per conquistare il target di vendita maschile. Ma non è un' invenzione del XX secolo e, diversamente di quello che molti potrebbero pensare, non nasce in America, anche se a tutti gli effetti l’America fu la più grande promotrice di questo fenomeno.
Pare che la pin up così come la conosciamo noi sia nata in Francia, dove, alla fine dell’ottocento, cominciarono ad apparire le prime riviste, rivolte ad un pubblico medio, con in copertina rappresentazioni femminili in abiti ridotti. Il massimo sviluppo dei magazin con le Pin up si ebbe durante la seconda guerra mondiale: i soldati in forza nelle linee di guerra dell'esercito americano usavano strappare queste immagini dalle pagine delle riviste per attaccarle nei propri armadietti o nelle proprie tende da campo. È così che nacque il termine Pin Up, che dall’inglese si traduce con “da appendere”.
Il portamento di queste ragazze così formose le fece diventare dei sex symbol. Interpretarono l'immagine della donna in un’ottica di enfatizzazione della bellezza femminile, esaltandone oltre che la naturale sensualità, anche le doti d’ironia, inserendo i personaggi in situazioni anche di vita comune con garbo e stile che non degenerano mai nel cattivo gusto o nella pornografia.
Fondamentale era l’abbigliamento con quel tipico effetto “vedo-non vedo”, non deve mostrare troppo, ma deve coprire in modo sapiente i punti salienti, le calze velate e le rigorosissime scarpe con tacchi a spillo.
In pochissimo tempo diventarono un’icona così forte che moltissima della grafica di quegli anni si basò sulla presenza di questo tipo di immagini.
Tutt’oggi infatti per simulare una pagina dell’epoca o semplicemente per fare una citazione visiva di quel periodo, si ricorre al loro utilizzo. La loro presenza difatti è così forte che basta poco per farci ricordare tutta l’iconografia dell’epoca pur senza averla neanche mai vissuta.